Punti di ri-partenza

Questa sera  durante la cena ho chiesto scusa ai miei bambini.

Gli ho chiesto scusa perché  in questi giorni mi arrabbio spesso con loro.

Vengono a lavoro con me, vorrebbero aiutarmi ma devono stare in ufficio, vorrei che non stessero tutto il tempo con il tablet ma sono da soli e dopo qualche disegno si annoiano.

Mi arrabbio con loro ma in realtà non sono arrabbiata con loro.

Sono arrabbiata con chi dopo tanti mesi non ha ancora trovato una soluzione per i genitori che lavorano.

Sono arrabbiata con chi ha deciso che un centro estivo per i non residenti costi 260 euro (a bambino)

Sono arrabbiata con chi ha scelto che la scuola inizierà il 14 settembre, per poi chiudere pochi giorni dopo per le elezioni, perché è vero che siamo nel 2020, ma sia mai che si possa trovare un altro posto disponibile.

Sono arrabbiata perché non ho idea di come faremo a gestire un’eventuale quarantena di classe.

Sono arrabbiata perché trovo assurdo che si arrivi all’inizio della scuola senza tutto il personale in servizio.

Sono arrabbiata perché ad oggi non so ancora gli orari che avranno i miei figli ma so già per certo che fino a ottobre faranno solo mezza giornata, poco importa se uno in una scuola e uno in un’altra, farò le magie.

Sono arrabbiata perché so già che verranno sballottati per tutto il mese e dovrò cedere al tablet più di quanto vorrei.

Sono arrabbiata perché ho sentito poche maestre parlare delle relazioni e delle emozioni che dovranno gestire e troppe che parlano invece solo di lavori da recuperare e metri di distanza da rispettare, giustissimo per carità ma i nostri figli avranno un buco relazionale da recuperare prima di poter pensare a una qualsiasi didattica.

Sono arrabbiata anche perché è da anni che ci stiamo facendo il culo per avere la tranquillità di poter stare aperte e questi mesi invece saranno decisivi per capire se potremo continuare il nostro sogno.

Sono arrabbiata perché tanti amici sono nella nostra stessa situazione e lo trovo così ingiusto perché, nonostante tutti ci dicano quanto siamo bravi, poi il problema resta portare a casa lo stipendio.

Sono arrabbiata perché mio figlio oggi mi ha detto che mi delude sempre e mi sono sentita uno schifo perché non deve essere facile essere  i miei figli in questi giorni.

Allora stasera ho chiesto loro scusa.

Non so se sarà abbastanza, ma so che sarà un punto di partenza per fare in modo che questa rabbia si trasformi in qualcosa di costruttivo.

* Isa *

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