Settimana scorsa ho tenuto una serata per genitori. Il tema era Bambini difficili.
Preparandola pensavo alle mamme e ai papà che incontro in consulenza e che spesso sono competenti, informati, attenti e volenterosi ma si trovano lo stesso disarmati quando, nonostante l’impegno, le cose con i loro figli non vanno come si aspetterebbero.
Di solito cerco di lasciare molto spazio allo scambio di idee e lo dichiaro subito: mentre parlo fermatemi e ditemi di quali chiarimenti avete bisogno. Dubbi e domande non mancano mai.
L’altra sera però hanno preso il sopravvento. Sarà stato il tema particolarmente sentito ma più che parlare sono finita a dare voce alle fatiche delle mamme presenti, a cercare di fare da specchio per riflettere le immagini che prendevano corpo dalle loro parole e che ci facevano riflettere.
E’ stato un incontro più simile ad un gruppo genitori (di quelli che vorrei tanto far partire alla casa sull’albero) che ad una serata informativa.
E quindi è andata così che mi sono trovata in questa stanza insieme a mamme molto sul pezzo eppure così incerte. Non raccontavano solo di ciò che accade in casa loro, ma dicevano di sé, del loro rapporto con i figli e delle loro dinamiche familiari e ad un certo punto mi sono trovata a stupirmi della naturalezza con cui dicevano cose molto intime e spinose di fronte ad un gruppo di perfetti sconosciuti. Mi sono chiesta cosa le spingesse.
Credo che la risposta sia in ciò che penso da tanto: più che di manuali i genitori hanno bisogno di confronto, di scambio, di accompagnamento, di ritrovarsi nelle parole di qualcuno o di riconoscere nella loro estraneità alle esperienze di altri la loro identità.
E sono convinta sia così anche perché lo vivo in prima persona, io che di manuali ne ho letti parecchi e dovrei saperne più di qualcun altro eppure finisce sempre allo stesso modo: parlo con loro da pedagogista e imparo qualcosa come mamma.
*Simona*
(ph: luigisutera12)
Spesso e volentieri il confronto è necessario per riuscire a capire il mondo degli altri, le difficoltà comuni… E le caratteristiche proprie. Dire certe cose a voce alta, e non solo ascoltarle o leggere, ci aiuta a comprendere meglio.
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