Stanno proseguendo gli ambientamenti alla casa sull’albero e con ottobre abbiamo iniziato a proporre le nostre attività.
Io mi occupo del laboratorio di psicomotricità e sempre in questa prima parte dell’anno c’è un gioco che i bimbi amano fare e rifare.
Il gioco del cucù.
i bimbi prendono da terra io teli elasticizzati e le lenzuola e creano delle tane dove potersi nascondere.
Aspettano che l’adulto li cerchi chiamandoli a gran voce e poi escono ridendo dal nascondiglio per poi tornare a non farsi vedere.
Un gioco all’apparenza banale che in realtà aiuta i bambini a controllare l’esperienza per cui le persone spariscono e poi ricompaiono.
Grazie a questo gioco il bimbo ha un’esperienza concreta del fatto che le persone esistono anche quando lui non le vede e lo aiuta a metabolizzare il distacco dalle figure di riferimento, consentendogli di superare la paura dell’abbandono.
Questo gioco inizia a interessare i bambini in genere dai 7/9 mesi, prima potrebbe provocare reazioni di paura da parte dei bambini perchè il loro cervello ancora non consente loro di capire che un oggetto/una persona possono esistere anche se non la vedono.
Spesso i bimbi richiedono anche a casa di poter fare questo gioco che può prendere diverse sfumature; a volte creano dei nascondigli, a volte prendono dei teli, si sdraiano e chiedono all’adulto di ricoprirli, a volte vogliono farsi coprire stando in piedi.
Generalmente quando questo gioco è fatto in un contesto educativo, il bambino almeno inizialmente chiede che sia l’adulto a scoprire chi si nasconde sotto il telo e non un suo pari. I bambini vogliono essere visti, riconosciuti, cercati. Vogliono capire e sentirsi confermare che l’adulto è li per loro, che li guarda ed è parte attiva dei suoi giochi.
Successivamente scoprono il divertimento nel farlo a vicenda con i compagni.
E’ importante riconoscere in questo gioco la richiesta implicita dei bambini di aiutarli a metabolizzare il distacco e soprattutto tenere a mente che non è importante solo in fase di ambientamento.