Quest’anno abbiamo deciso di regalare ai bambini per i loro compleanni un’esperienza nella natura. Mio marito ha iniziato ad andare a fare delle escursioni con una guida alpina e si è trovato molto bene quindi non appena abbiamo visto che veniva proposto un campus invernale per l’età dei nostri bimbi abbiamo deciso di iscriverli.
Così, il 2 gennaio, con un borsone pieno di magliette, felpe, pantaloni pesanti e tanta emozione i bimbi sono partiti.
Io ero al lavoro e ho aspettato con trepidazione le fotografie del papà.
Il rifugio dove hanno dormito è una struttura imponente ai piedi della montagna con un campo da calcio proprio appena fuori dalla porta. Inutile dire che anche se era coperto di neve i bimbi appena hanno sistemato i bagagli sono corsi a giocare li. Il papà è venuto via e i bimbi hanno iniziato la loro avventura.
Il primo giorno hanno fatto dei giochi nella neve per iniziare a conoscersi.
Di sera dopo qualche gioco al chiuso e una cena al caldo sono andati a letto.
Il giorno dopo gli aspettava una camminata nella natura con giochi nella neve. Di sera i bimbi si sono divertiti con un pigiama party e un cartone animato.
Anche il giorno successivo I bimbi sono stati nella natura e l’ultima mattina hanno fatto una caccia al tesoro.
C’è da dire che bisogna essere pronti (noi genitori) perché al Rifugio i telefoni non prendono. MA niente paura! C’è la linea WiFi e la guida che si chiama Roberto insieme alla sua fidanzata Daniela hanno mandato tutte le sere delle fotografie delle descrizioni delle attività fatte dai bambini. Le foto parlano da sole, il paesaggio è veramente stupendo e i bambini si sono divertiti tantissimo, complice anche il bel tempo che ha permesso di vivere al meglio la vacanza.
Dico che bisogna essere pronti perché per esempio noi Niccolò non l’abbiamo sentito per 4 giorni. Lui si è goduto al meglio la sua esperienza e non ha chiesto mai di sentirci. Ricky era alla sua prima volta fuori casa e ha sentito di più la nostra mancanza ma Roberto e Daniela lo hanno coccolato e ha potuto chiamarci tutte le volte che è stato necessario.
Niccolò aveva già fatto una vacanza da solo due anni fa, in estate, era stato via 11 giorni e l’abbiamo sentito al telefono solo 3 volte… Che fatica per noi genitori!
Però credo che siano esperienze che, se vissute bene, possano davvero lasciare nei bimbi dei ricordi indelebili e intensi.
Quando siamo andati a prenderli hanno iniziato a raccontarci con entusiasmo tutte le attività fatte, i giochi, le cose che hanno potuto scoprire.
Inoltre, secondo me, il bello di queste esperienze è che lasciano una traccia non solo nell’immediato anzi soprattutto a distanza di tempo. Ogni giorno ti raccontano un pezzettino diverso, un ricordo, una sensazione che hanno provato. Un insegnamento o una fatica che sono riusciti a superare.
Quando Niccolò è tornato due anni fa dopo 11 giorni ci ha detto che l’esperienza era stata bella ma gli eravamo mancati molto, quindi non sarebbe più andato via senza di noi.
In realtà poi è stato via con gli scout e non appena gli abbiamo proposto il campus invernale non ha esitato a dire che voleva andare. Quando gli ho ricordato cosa ci aveva detto tempo prima, mi ha detto che non si ricordava neanche più la fatica mentre i ricordi delle attività svolte e delle relazioni create le nomina ancora tutt’oggi.
Ogni tanto io e Manolo ci sentiamo un po’ strani, perché gli altri genitori con cui ci confrontiamo ci dicono che i loro figli non riuscirebbero mai a star via di casa senza di loro.
Sicuramente per me gioca un ruolo fondamentale il fatto che all’età dei miei figli anche io ho fatto delle vacanze lontana dalla mia famiglia e ancora oggi ne ho un ricordo speciale; le prime esperienze in autonomia, i giochi, la condivisione, nuovi amici e amiche a cui in inverno scrivevo lettere profumate di ricordi della vacanza fatta insieme. Mia mamma mi racconta che le dicevo che mi mancava, sicuramente era vero ma io ad oggi ricordo solo quanto mi sia divertita.
Inoltre ci siamo sempre informati in modo approfondito circa le offerte proposte; il mio consiglio è quello di partecipare a open day o parlare direttamente con chi gestisce i campus. A noi per esempio è piaciuto il fatto che a questo campus il numero massimo di bambini fosse molto limitato; questo ha consentito di vivere un’esperienza di qualità seppur in condivisione, con le giuste attenzioni anche per chi ha fatto più fatica. Roberto è una guida alpina con esperienza e Daniela una musicista e insegnante, persone molto disponibili e preparate.
Ammetto anche che non è stato facile sentire Ricky che ci diceva al telefono che gli mancavamo però ci siamo fidati degli educatori che ci hanno detto che non era il caso di andare a prenderlo. E’ un’esperienza che è servita anche a noi ( a me soprattutto) per sperimentare che i nostri bimbi, anche nella fatica, trovano le loro risorse per vivere l’esperienza. E poi penso sempre che nel caso in cui proprio non ce la facciano, si può sempre correre a prenderli, no?
Niccolò avrebbe voluto rimanere più giorni invece 😊 e ha subito chiesto di poter tornare al campus estivo.
Vi metto in allegato il volantino, magari potrebbe interessare a qualcuno di voi e vi lascio anche il link alla pagina di Roberto così se vi serve potrete chiedere qualche informazione più dettagliata anche a lui 😊 CLICCA QUI
Fatemi sapere cosa ne pensate e se anche i vostri bimbi hanno fatto un’esperienza così.